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I Parchi Letterari® "Viaggi nel futuro della Memoria"

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I PARCHI LETTERARI® IN CALABRIA "VIAGGI NEL FUTURO DELLA MEMORIA" - I PARCHI LETTERARI DEL MARCHESATO DI CROTONE: PITAGORA


PITAGORA, colui che persuade le piazze

Pitagora (in greco “Pythagòras”, da "pithia", il tempio di Apollo oppure da pèithō= persuadere + agorà= piazza, lett. colui che persuade la piazza).

Alcuni storici mettono in dubbio la veridicità storica di tale personaggio. I biografi antichi gli attribuirono una natura semidivina, che gli permetteva di compiere prodigi tra i quali guarire dalle malattie. Fondò l'omonima scuola filosofica ma, convinto della superiorità della tradizione orale rispetto alla scrittura, non lasciò scritti. Inoltre, siccome vietò a seguaci di scrivere e di parlare con estranei delle proprie teorie, risulta impossibile accertare quali idee furono sue e quali dei seguaci.

La vita di Pitagora copre quasi tutto il VI secolo avanti Cristo: nato a Samo intorno al 572 a.C., muore a Metaponto verso il 494. Le fonti più importanti relative alla sua biografia risalgono per lo più ai primi secoli dopo Cristo. Porfirioe Giamblico, autori di due biografie dello scienziato, sono ambedue del terzo secolo della nostra era.
Un'esposizione della filosofia pitagorica si trova in Aristotele (IV secolo a. C.); la matematica è descritta da Proclo (V secolo d. C.).

La fama di Crotone deve molto alla prolifica scuola pitagorica che il grande maestro greco fondò in una data stimata fra il 600 a.C. e il 500 a.C. Secondo la leggenda fu il Dio Apollo a predestinarlo a Crotone per trasmettere il suo sapere. Il filosofo e matematico scelse questa meta dopo aver interpellato l'oracolo di Delphi che gli indicò la città dove andare. Certamente a lui era nota la cultura scientifico-medica, artistica e filosofica della città, e non ultimo il suo favorevole clima politico. Era infatti la tirannia a dilagare nelle altre città ioniche. Giunto a Crotone, Pitagora riuscì a guadagnarsi subito i favori del popolo grazie al suo enorme sapere, imparato da maestri come Anassimandro ed esperienze di lunghi viaggi in medio oriente ed in Egitto. Cresciuto il consenso il suo partito governò "aristocraticamente".

Ottenne dalla città una magnifica costruzione all'interno delle mura cittadine, in marmo bianco, circondato da giardini e portici, destinata ad ospitare la scuola del maestro. Fu chiamata Casa delle Muse. In questa scuola il maestro sviluppò il suo pensiero, fra cui ricordiamo: la metempsicosi, la teoria secondo cui l'anima vive anche dopo la morte corporea; la dottrina escatologica, conseguente alla metempsicosi, secondo cui l'anima trasmigra in forme di vita diverse, perfezionandosi, fino a raggiungere Dio; il dualismo, che riguarda il cosmo e l'aria che lo circonda; la teoria secondo cui il numero è l’arché (il principio di tutte le cose); la costruzione dell'aritmetica in base 10 e il suo famoso teorema.