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I Parchi Letterari® "Nella dimensione del Viaggio

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I PARCHI LETTERARI "NELLA DIMENSIONE DEL VIAGGIO" - LE RISERVE NATURALI


La Riserva Naturale Orientata Foce del fiume Platani

Sito di naturale bellezza, il primo approdo per molti uccelli migratori provenienti dall’Africa; grazie alla diversificazione degli ambienti, offre rifugio ad una flora rigogliosa e variegata, quindi ad un’avifauna ricca e composita. La riserva comprende la parte finale del Platani e il lungo tratto sabbioso di Borgo Monsignore, che è costeggiato da un cordone di dune basse.
Il fiume (anticamente chiamato Halykus), è uno dei più importanti della Sicilia, il 5° dell'isola per lunghezza.
Sulla vetta del Capo Bianco, tra le candide rocce che risplendono di minuscoli cristalli di gesso, si trovano le rovine greche di Eraclea Minoa, antica colonia selinuntina del VI sec. a.C.

Io arrivai al fiume Platano l’Alico degli antichi, il più grande tra quelli di Sicilia, difficile da attraversarsi in tempo d’inverno, per essere assolutamente privo di ponti. L’acqua però essendo più bassa, di quanto me l’avevano fatto le mie guide supporre, lo passai senza alcuno impedimento. Questo fiume è assai famoso nell’antichità.
In seguito la stessa fu chiamata Eraclea, perché Dorieo uno degli Eraclidi si stabilì in quel luogo in vigore del trattato, ch’Ercole dopo la morte di Erice conchiuso aveva con i Siculi, i quali dovevano rimanere padroni dell’intera contrada, finchè uno de suoi discendenti fosse tra loro sbarcato
”.

Eraclea Minoa di Friederich Munter

ERACLEA MINOA, antichissima colonia, forse di fondazione micenea, a 15 km. da Siculiana. Per l'incantevole posizione geografica che occupa, è uno dei siti archeologici più belli della Sicilia. Alcuni frammenti rinvenuti nella necropoli arcaica del VI secolo a.C. farebbero risalire l'origine dell'insediamento al Neolitico, mentre le monete più antiche testimoniano la presenza nel sito di una colonia fenicia. Nei documenti la città viene ricordata con tre nomi: Macara, cioè “città di Makar”, l’Eracle fenicio; Minoa, fondata secondo la leggenda dal re di Creta Minasse che fino a qui aveva inseguito Dedalo; Eraclea, colonia spartana _(cfr. Fazello e Cluver).
Dopo i fenici e gli spartani, diventa subcolonia di Selinunte nel V secolo a.C. e raggiunge l'apice del suo sviluppo urbanistico in epoca ellenistica. Passa un gran numero di volte dalle mani dei greci a quelle dei cartaginesi, fino a quando, nel 210 a.C., è conquistata dai romani. Nel I secolo a.C. viene abbandonata.


La Riserva Naturale Orientata Torre Salsa

A circa 15 km da Agrigento, subito dopo il Capo Siculiana, all'estremità orientale dell'interminabile spiaggia che affianca ad est il promontorio gessoso di Capo Bianco, sorge la riserva naturale di Torre Salsa. L'alternarsi di diversi habitat, costa sabbiosa, dune, zona lacustre e macchia mediterranea, consente l'abbondante presenza di diversi animali: volpi, ricci, donnole, conigli selvatici, falchi e poiane nella zona più interna; uccelli acquatici e di ripa nella fascia costiera. Gli oltre 6 km di spiaggia che da Capo Bianco si estendono sino a Siculiana Marina forse sono ancora uno dei pochi luoghi di riproduzione della sempre più rara tartaruga marina (Caretta Caretta). Il litorale, nella sua parte centrale, è interrotto dalla foce del piccolo fiume Salso (da cui il nome della riserva), che dopo circa 3 km di dune coperte da una vegetazione xerofila e da una fitta macchia, dà origine ad un piccolo acquitrino, fonte di nutrimento per molti uccelli limicoli.
Lo splendido mare cristallino, dai fondali dolcemente degradanti e dalle acque fredde e ricche di pesce del canale di Sicilia, fa di questo luogo uno dei pochi lembi di natura incontaminata della Sicilia.


La Riserva Naturale Integrale Macalube di Aragona

La Riserva è stata di recente istituita per la presenza di un particolare fenomeno geologico. Disseminati ovunque nel terreno, si notano un'infinità di piccoli conetti di argilla (le Macalube) dai quali fuoriesce una miscela fangosa di gas metano ed acqua salmastra. Manifestazione esterna di alcune sorgenti idro argillose, questi vulcanelli, il cui nome deriva dall'arabo "maqlùb", cioè sconvolgimento della terra, compaiono e scompaiono di continuo dal suolo variando in numero e dimensioni e attribuendo al paesaggio un aspetto quasi lunare.


ARAGONA

Sita a 15 Km. da Agrigento, il nome Aragona fu attribuito al borgo dal suo fondatore il conte Baldassare Naselli da Comiso che volle così fare onore alla madre Beatrice Aragona Branciforti. Nel 1615 Luigi Naselli venne insignito del titolo di principe d'Aragona dal sovrano Filippo IV. La nobile famiglia Naselli si avvicendò nella reggenza del paese sino al 1812, anno della abolizione dei diritti feudali.